Tutti noi diamo per scontato che i piatti e i bicchieri di un ristorante siano disinfettati nella lavastoviglie ma ci piace mangiare in posti dove la cucina è a vista, separata dalla sala da vetrate ma visibile da chi sta mangiando al tavolo: un segno spesso distintivo di qualità e di garanzia di pulizia.
In uno studio dentistico è molto difficile comprendere se sono stati rispettati i corretti protocolli di disinfezione e sterilizzazione. Vediamo di chiarire le idee per la tranquillità del paziente con un video e con una serie di domande.
È facile per un paziente capire se è entrato in uno studio dentistico dove le procedure di sterilizzazione sono rispettate?
Purtroppo no perché
1) i pazienti non sanno come deve essere pulito uno strumento per essere sicuro;
2) i pazienti non sanno quali strumenti devono essere sterili e quali possono essere solo disinfettati;
3) i pazienti possono controllare solo le primissime fasi della loro seduta (a differenza della cucina a vista del ristorante) cioè da quando entra in sala d’attesa a quando si siede sulla poltrona del riunito e apre la bocca per iniziare l’intervento. I successivi 30-60 minuti sono quelli in cui il paziente si fida del suo dentista.
La disinfezione uccide la maggior parte dei batteri e virus pericolosi (quindi non tutti) mentre la sterilizzazione azzera completamente la presenza di microrganismi pericolosi: solo in questo caso lo strumento è sicuro e non può infettare il paziente.
Per evitare le infezioni crociate, cioè quelle trasmesse attraverso gli strumenti da un paziente all’altro o dal paziente al medico/assistente e da questi al paziente successivo.
Tutti hanno paura dell’HIV, il virus responsabile dell’AIDS ma il primo responsabile delle infezioni gravi sono i virus dell’Epatite B e C oltre che a herpes e tubercolosi.
Il rischio di infezione dipende dalla capacità dei virus di sopravvivere al di fuori del corpo umano, per esempio su uno specchietto o all’interno dei meccanismi della turbina, pronto a infettare all’utilizzo successivo. In particolare, tra i virus che possono essere presenti nella bocca e capaci di infettare gli strumenti odontoiatrici ci sono
Assolutamente no perché
Quindi tutti i pazienti devono essere considerati infetti per garantire la massima protezione dalle infezioni crociate.
La disinfezione può essere limitata a tutto ciò che non entra in contatto diretto con la bocca dei pazienti poiché è altamente improbabile che una persona tocchi direttamente con la bocca o i denti queste parti:
La sterilizzazione, invece, deve essere applicata a tutti gli strumenti che entrano nella bocca del paziente e vanno a contatto con sangue e saliva:
Alcuni strumenti sono invece monouso in quanto vengono buttati dopo l’utilizzo quindi non richiedono procedure di sterilizzazione:
Lo strumento sterilizzato deve essere imbustato e aperto davanti al paziente: il paziente deve pretendere che lo strumento imbustato venga aperto davanti agli occhi, non deve essere già aperto sul vassoio. Allo stesso modo il paziente deve pretendere che la turbina e il contrangolo sia sterile e la busta aperta al momento della seduta. non è sufficiente che siano puliti con un panno e il disinfettante esterno in quanto i virus si annidano nei meccanismi interni e vengono espulsi durante l’utilizzo infettando la persona.
L’utilizzo della diga di gomma riduce il rischio di infezioni crociate in quanto il foglio di gomma isola completamente il dente dal resto della bocca e il sangue che può arrivare da gengive o la saliva non vengono a contatto con gli strumenti o con il dentista.
Infine, in caso di dubbio, chiedete al dentista di farvi vedere la sala di sterilizzazione e di spiegarvi le tecniche utilizzate per sterilizzare gli strumenti.
Studio Dott. Massimiliano Lombardo
Dentista Bergamo
Contattaci Torna agli articoli
© 2020. Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bergamo n. 688/1998 P.I. 03974600169
Declino Responsabilità | Privacy | Cookie Policy |